Quinto passo: Gesù muore in Croce
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo spirò. (Lc. 23, 44-46).
Gesù muore in Croce.
Come è possibile che muoia il Figlio di Dio?
Gesù non aveva niente di cui morire; se Gesù muore, muore della tua morte: muore per te.
“Per te”: cosa significa?
“Per te” vuol dire: al tuo posto!
Sulla croce dovevi esserci tu, erede e complice di una lunga storia di peccato e di morte. Lo ribadisce con lucida onestà il buon Ladrone al suo compagno crocifisso come lui: “Noi siamo condannati alla croce giustamente, perché riceviamo quello che meritiamo per le nostre azioni; ma Lui, invece, non ha fatto niente di male.” (Lc 23,40-41).
Lui è in croce al tuo posto, solo perché vuole stare con te.
“Per te”, cioè: a causa tua!
Gesù muore perché ha aperto il suo cuore a tutto il male, a tutti i peccati del mondo: anche ai tuoi. “Se dici di essere senza peccato inganni te stesso e sei nella menzogna” (1Gv 1,8); o ancora: “Chi è senza peccato, scagli per primo la pietra!” (Gv 8,7).
“Per Te”, significa: per amore di te!
Lo riassume bene San Paolo: Gesù “mi ha amato e ha dato la sua vita per me“(Gal 2,20).
Se Gesù muore, muore per amore; il suo amore onnipotente mostra la sua forza nella vulnerabilità: come potrebbe infatti difendersi l’amore, senza tradire sé stesso?
Per questo il suo amore sarà più forte della morte; per questo la sua morte è il primo passo verso la risurrezione.
Guarda Gesù Crocifisso: muore per te!
Basta guardarlo e ti lascia perdonato.
IL SACRIFICIO
1. Da Dio eletto Abramo s’incammina
su terra nuova libera dagli idoli;
portando la promessa benedice
paesi ignoti e popoli lontani;
ma ora curvo sotto la parola,
va dolorante verso il duro monte
del sacrificio.
2. Chiede il fanciullo amato primogenito
a quale altare a quale sacrificio
si vada ormai da tempo e senza sosta;
Abramo parla dolcemente al figlio
perché la fede giovane comprenda
che il nuovo Dio saprà con fedeltà
trovar l’agnello.
3. Stan sull’altare tutte le speranze
dell’uomo vecchio, giusto nella fede.
Ed è la fede nuda come un albero
che un fulmine improvviso ha ormai bruciato;
la mano alzata a compiere il martirio
è il solo gesto di una fede antica
che s’abbandona.
4. Ma egli ode la parola amica
all’improvviso farsi giuramento:
Iddio non vuole che s’immoli un figlio;
vuole che viva e porti nella carne
per ogni tempo un segno d’alleanza:
vuole che il mondo attenda un altro Figlio,
su un nuovo altare.